Un anno vuoto o un anno pieno?

La bottiglia che vedete nella foto è piena o è vuota?

Per noi è piena. Di vento! Perché se non ci fossero la fantasia e l’immaginazione non saremmo qui.

E l’anno che si chiude, com’è stato? Vuoto o pieno? E’ stato ricco!

Il Magazzino dei Venti ha superato i 600 visitatori! Sono pochi o sono tanti? Sono tantissimi per noi.

Abbiamo visto crescere BoraMata, la nostra festa del vento che assorbe tante energie e che stiamo cercando di far crescere ancora. Quest’anno è stato prezioso il sostegno di Generali Italia, oltre al supporto consolidato di AcegasApsAmga e di Vigorsol/Perfetti.

Ora siamo nella stagione della semina, vedremo cosa riusciremo a far fiorire ai primi di giugno!

Siamo stati felici di partecipare al Mittelfest, dedicato al tema dell’aria. E’ stata un’esperienza straordinaria, ricca di nuovi spunti. Per esempio, sarebbe bello portare anche a Trieste la proiezione del mitico film muto “The Wind” di Sjöström (1928) con l’accompagnamento di Zerorchestra e il Quartetto d’archi Arrigoni. Chissà?

Per noi è stato un bel salto culturale. Per esempio, abbiamo pubblicato la nostra Piccola guida al Magazzino dei Venti, poeticamente scritta da Chiara Cecalupo, e abbiamo collaborato a “Vocabol’aria” un piccolo librino eolico curato dal giornalista Roberto Canziani e pubblicato proprio dal Mittelfest.

Ma abbiamo anche steso le basi per un gemellaggio con il Luftmuseum di Amberg, in Baviera, il nostro museo cugino, con il quale speriamo di collaborare presto.

E abbiamo visto crescere l’interesse verso questo nostro bizzarro progetto di museo trovando spazio a importanti convegni come “Nuove pratiche Fest-Musei come il miele” a Palermo  e “Piccoli musei, narratori di luoghi” a Trento.

Un interesse che cresce anche da parte della stampa. Tra i tanti articoli di quest’anno, siamo stati molto felici del paginone dedicato dal Manifesto con un titolo emblematico “Se la bora soffia sul malumore”, scritto da Maura Picciau.

Ma il “Museo della Bora” è stato citato anche da libri di autori importanti, ne “Le avventure di Numero Primo” di Gianfranco Bettin e Marco Paolini (Einaudi Stile Libero, 2017) e in “Where wild winds are” di Nick Hunt (Hodder&Stoughton, 2017).

E questo ci ha fatto davvero piacere, perché i libri sono i posti delle storie e tutto sommato anche questo museo è un po’ un grande libro dove si mescolano realtà e fantasia.

Alla Barcolana, la festa triestina per eccellenza, abbiamo partecipato con uno spazio importante dedicatoci da Generali Italia, sponsor principale, nel proprio stand in piazza Unità e anche con una serie di mostre al Palazzo delle Poste di Trieste, sotto il titolo-ombrello “Posta Eolica”, con i fantastici lavori dedicati al Museo della Bora dai ragazzi dello Iuav sotto la guida della professoressa Paola Fortuna.

Negli ultimi giorni dell’anno siamo stati felici di ricevere la visita dell’Assessore alla Cultura di Trieste Giorgio Rossi. E’ la prima volta che un Assessore viene in visita. In passato era venuto in visita il Sindaco Cosolini e l’attuale Sindaco Dipiazza aveva assistito all’inaugurazione della mostra LaBORAtorio, accompagnato dal compianto Adriano Dugulin. Una soluzione secondo Rossi potrebbe essere quella di portare la collezione del Museo della Bora in un futuro Museo della Città. Vedremo. Questo percorso è così particolare che chiede uno spazio tutto suo. Non per nostra spocchia, o borìa (parola più opportuna) ma per la vastità del tema, crediamo che la bora meriti uno spazio speciale. La nostra lunga sperimentazione, dal 2004, lo sta dimostrando. Sicuramente ci vuole un Museo della Città, ma ci vuole anche un Museo della Bora e del Vento (tema locale e globale). Così come speriamo in un Museo della Letteratura.

Facciamo parte della rete dei Piccoli Musei e crediamo nella piccola dimensione, dove conta la relazione con il visitatore. Desideriamo uno spazio più grande dell’attuale dove conservare questa relazione speciale.

Insomma, vedremo cosa ci porterà il futuro.

Sappiamo sicuramente che il 2018 sarà un anno più internazionale per la nostra piccola realtà museale. E vedremo finalmente “Bora – Geschichten über einen Wind” il film che il regista austriaco Bernhard Pötscher sta girando a Senj e altri luoghi della Croazia e Trieste, passando naturalmente per quello che Bernhard chiama “Magazino”.

Buon vento per l’anno nuovo!

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P.S. Nella foto il vento di Cavarzere (là dove finisce la bora), raccolto dall’Ambasciatrice Eolica Anna Stoppa (sì, quest’anno anche la nostra collezione di venti è aumentata: ormai siamo a quota 225, 226, 227…