Il Piccolo festeggia i suoi 140 anni con le parole più triestine. La prima è la Bora! E noi ci siamo!

Visto? Ancora una volta è la Bora la prima cosa che viene in mente quando si vuole parlare della nostra città!
Avevamo poco meno di 950 battute per una finestrella dedicata al Museo della Bora nell’inserto speciale di oggi, 30 marzo 2021. Ma è stato bello così. L’articolo che ci è piaciuto di più è stato quello di Pino Roveredo, nato in un giorno di Bora, in un anno mitico, il 1954! La finestrella più divertente è stata quella di Stefano Dongetti, il nostro umorista catabatico preferito. Le immagini? Tutte bellissime, dalla Fototeca dei Civici Musei triestini.
E noi cosa abbiamo scritto in così poche righe? Abbastanza per rendere l’idea di quello che stiamo facendo da più di vent’anni…

Ecco il testo pubblicato:
“Dal 2004, in via Belpoggio, 9, a Trieste, esiste il Magazzino dei Venti, primo piccolo nucleo del progetto Bora Museum. L’eolico magazzino, divenuto ormai un punto di riferimento per i visitatori della città, è un invito a scoprire e riscoprire il vento, e ad immaginarlo in un museo più grande, ancora più unico. Il percorso è organizzato in 20 tappe, 20 indizi per un museo, viaggiando nelle memorie del passato e nelle nuove idee. Tra i reperti più interessanti, ecco le antiche corde della Bora, originali, e i preziosi documenti e strumenti scientifici del professor Silvio Polli. Gli “Imperdibili” sono la collezione di venti in scatola (più di 300 da tutto il mondo!), gli spaventapasseri eolici, ma anche gli oggetti curiosi donati dai triestini, che possono contribuire con le loro Memorie di Bora all’indirizzo museobora@iol.it o tramite lettera. Visite su appuntamento, tutte le info su www.museobora.org”

(Se ci fosse stato posto per qualche battuta in più ci sarebbe piaciuto che fosse scritto anche questo)
“Questo museo in progress è stato protagonista di due recenti esperienze di museo pop up:
a Esof/Science in the city festival 2020, con un taglio più scientifico, e alla Biblioteca di Villa Dora di San Giorgio di Nogaro, con un taglio più fantasioso. Un po’ alla volta sta nascendo il Museo della Bora ideale. Aspettando di trovare finalmente lo spazio che questo originale museo merita.”